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Ventenne cade dal tetto di un palazzo a Ponte di Nona e muore: forse spinto durante lite per droga

Un ragazzo di vent’anni, Mohamed Hatem Belal, è morto nella notte tra sabato e domenica dopo essere precipitato dal tetto di un palazzo a Ponte di Nona. Non è escluso l’omicidio: in quella via c’è una piazza di spaccio e il tetto è usato dai pusher per controllare l’arrivo delle forze dell’ordine.
A cura di Natascia Grbic
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Un ragazzo di vent'anni è morto nella notte tra sabato e domenica dopo essere precipitato dal tetto di un palazzo in via Capitini a Roma, in zona Ponte di Nona. Quella da cui è caduto il ragazzo, è una delle piazze di spaccio dell'area: da quel tetto le vedette controllano l'arrivo delle forze dell'ordine, in modo da dare l'allarme per tempo ed evitare gli arresti. Il giovane, che si chiamava Mohamed Hatem Belal e ha precedenti per spaccio, sarebbe proprio una delle vedette che operano su quel tetto.

Secondo quanto riportato da LaPresse, non è escluso che il 20enne sia stato spinto di sotto durante una violenta lite legata allo spaccio di droga. Sul caso indagano gli agenti della Squadra Mobile di Roma, coordinate dalla procura. In questo momento gli agenti del commissariato Casilino stanno ascoltando diverse persone che potrebbero avere elementi utili alle indagini, in modo da capire se la morte del giovane sia stata un omicidio oppure un tragico incidente.

Quando sono arrivati i soccorsi, per il ragazzo non c'era ormai più nulla da fare. Mohamed Hatem Belal è morto sul colpo dopo un volo di diversi metri che non gli ha lasciato scampo. Le ferite riportate erano gravissime, e il decesso è stato praticamente istantaneo. Da capire se fosse da solo su quel tetto al momento della caduta, o se invece stesse litigando con qualcuno, che potrebbe averlo spinto. Su quel tetto, infatti, si posizionano sempre le vedette per controllare che non arrivino forze dell'ordine nella piazza di spaccio, e non è escluso che il 20enne stesse discutendo con qualcuno prima di cadere. Le indagini sono attualmente in corso: nella zona non ci sarebbero telecamere di sorveglianza da visionare, che potrebbero essere utili alle indagini.

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